"Ho voglia di pedalare" 1000 km in bipa di paolorighetti!

"...per stasera scendo a Reggio, poi si vedrà. Se tutto va bene, per qualche giorno non potrò seguire Jobike: intanto saluti a tutti!"

Così inizia per paolorighetti noto elettrociclista sandalato, il bel rcconto di una bellissima esperienza, questa è la prima puntata... non voglio sporcarlo con le mie parole e lascio la penna, perchè a penna pare scritto, a Paolo!

"mi sono fatto dare, oltre ad alcune indicazioni stradali, una diecina di albicocche colte da poco che ho mangiato sul posto, con tanto di sedia per sedermi, acqua e scottex per lavarmi le mani, e quando ho chiesto di pagare non ne ha voluto sapere, dicendomi: "Buon viaggio!". Rimarrà nei miei ricordi."

Da un pò di tempo mi era tornata forte la voglia di "girare" come piace a me, non proprio senza meta ma con itinerari abbozzati e soprattutto fermandomi dove capita. Confesso che se avessi più soldi starei in giro un mese.
Quindi lunedi ho tirato fuori la Nera, non l'ho lavata né lubrificata, ho solo cambiato i due pneumatici Kenda originali con due Schwalbe usati ma ancora in buone condizioni, perchè la settimana prima in un precedente giro che forse racconterò a parte, sono stato capace di forarli entrambi contemporaneamente (proprio così, nello stesso momento) e non mi fido più. Invece da questi Marathon Plus mai un problema, peccato che siano più stretti degli originali; il comfort è un pò diminuito e la bici è un pò più reattiva.
Ho montato la valigia sopra le borse laterali, e per me ho preso tutto il necessario per star via qualche giorno (anche troppa roba, col senno di poi). Per la bici l'occorrente per far fronte a ormai improbabili forature, compresa una chiave fissa da 18 mm che peserà da sola almeno mezzo chilo per smontare la ruota posteriore. Questo è un problema che andrebbe risolto, col motore al mozzo non c'è la possibilità di conservare lo sgancio rapido.

Mi son tolto la curiosità di pesare la bici a pieno carico, sono 35 kg netti. Malgrado ciò devo dire che la bici è rimasta bella stabile e si guida bene, tanto di cappello alla Merida. 





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Il pomeriggio sono sceso a Reggio, e il mattino dopo alle sette, via, di nuovo attraverso la città e poi per la Bassa. Qualcuno ha già mietuto, non so se frumento o orzo: quelle che si vedono sono balle di paglia: 



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Viaggiando verso Mantova, stradine poco trafficate, canali irrigui in quantità e coltivazioni di ogni genere a perdita d'occhio:


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Ho intenzione di superare di nuovo il ponte di barche sull'Oglio a S. Matteo, ma giunto sul posto una brutta sorpresa: il livello del fiume è troppo basso, e il ponte non è transitabile. Sono costretto a fare un largo giro sino a prendere la SS 20 per passare il fiume a Gazzuolo, perdendo un sacco di tempo. Ciò mi consente in compenso di vedere le chiaviche principali, vere opere di ingegneria idraulica:


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Ancora campi di cereali mietuti:


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Una veduta dell'Oglio:


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Come detto qui si coltiva di tutto, comprese varie colture protette:


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Quella seguente non è una distesa d'acqua, ma di plastica:


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Il caldo ormai si fa sentire, e quando adocchio una di quelle capanne lungo la strada in cui gli agricoltori vendono alla gente di passaggio la frutta e la verdura di loro produzione, mi ci fermo volentieri.
Da questa graziosa e gentile signorina, che merita una foto di gratitudine:


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mi sono fatto dare, oltre ad alcune indicazioni stradali, una diecina di albicocche colte da poco che ho mangiato sul posto, con tanto di sedia per sedermi, acqua e scottex per lavarmi le mani, e quando ho chiesto di pagare non ne ha voluto sapere, dicendomi: "Buon viaggio!". Rimarrà nei miei ricordi.

Arrivato a Mantova mi dirigo ai laghi da dove parte la ciclabile del Mincio, e mi fermo a riposare un pò. Uccelli acquatici (cosa saranno?) riescono a camminare sulle foglie di (loto?): 


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Veduta dei laghi:

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Riparto, e imbocco la ciclabile:


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Dopo pochi chilometri, turbine per la produzione di energia elettrica ruotano con gran fragore:

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Peccato che spesso alcuni pesci vengano catturati dalle eliche e uccisi: ne ho visti 4 o 5 finiti sulla passerella a valle delle turbine.
Un angolo di paradiso lungo la ciclabile:


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Giungo a Borghetto, bellissimo.




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Vecchi mulini ad acqua, che ormai girano soltanto a beneficio dei numerosi turisti:



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Finita la ciclabile arrivo sul Garda, a Peschiera:


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Le gambe vanno ancora, una delle due batterie anche, quindi costeggio il lago sino a Lazise, da dove salgo per Calmasino, Cavaion Veronese e Affi. A Rivoli Veronese chiedo in un bar-trattoria dove posso fermarmi a dormire. La padrona manco a dirlo è straniera, non spiccica una parola in italiano (come farà con i clienti?) e ha l'aria più da turista di me, ma mi dà un biglietto da visita di un agriturismo due km più avanti.
Giunto che sono all'Agriturismo Tre Forti:


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mi accoglie Eros,di professione agricoltore, come tutta la famiglia. 
Scopro di essere il primo cliente in assoluto: i locali sono appena allestiti, lui si ferma apposta per me (la sua abitazione è poco distante). "Come fa adesso per mangiare? Venga a cena a casa nostra!" "Non disturbatevi" dico io, "in qualche modo mi arrangio!".
Niente, nel frattempo beviamo insieme un paio di bicchieri del loro vino mentre taglia qualche fetta di salame fatto in casa. Poi andiamo nel vigneto, parliamo di viti, di ulivi, di problemi agricoli e intanto dall'orto che c'è fra i filari di vigna cava un pò di insalata e di patate novelle. Tornati in cucina, lessiamo le patate mentre mangiamo l'insalata condita con l'olio aziendale.
Verso le 22.30 lui torna a casa sua e io vado a coricarmi, e dormo come un pio mentre le due batterie si nutrono giudiziosamente tutta notte.
Che vita idilliaca! E pensare che claudio02 voleva che restassi a casa.. 

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