Se non è impossibile non mi diverto - (ai Monti Sibillini con iw6cpk)

Oggi vorrei postare la stralasciata che ho fatto ieri in bipa sui monti Sibillini. Quello che amo soprattutto di questa cantena montuosa che sta tra Marche e Umbria è che è quasi tutta passeggiabile transitando sulle creste delle montagne con panorami mozzafiato.

All'interno della catena montuosa c'è anche un laghetto, l'unico lago naturale delle Marche, il lago di Pilato, che si forma per lo scioglimento delle nevi dalle cime e nel corso di milioni di anni hanno scavato una conca naturale. In questo laghetto è presente il Chirocefalo Marchesoni, una specie di "cavalluccio marino" autoctnono e unico in tutto il pianeta.
Non avevo mai visto il lago di Pilato e perciò ho deciso di partire con la flyer.
Si parte della piana di Castelluccio di Norcia, una distesa in fiore meravigliosa, meta continua di fotografi e turisti:



La foto sotto è una veduta di Castelluccio:



C'è anche un'italia in miniatura fatta di alberi

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La mia povera flyer è stracarica: mi porto al seguito il treppiede, l'attrezzatura fotografica, batteria panasonic di scorta, vestiti persanti, torcie elettriche, cibo e 4 litri d'acqua. L'intenzione iniziale, infatti, è di rimanere fino a notte fonda al lago per provare qualche scatto in notturna.


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Non conosco il percorso ma sono ottimista: ho visto altri report in rete di ciclisti in mtb su questi percorsi. Si parte da circa 1350 metri slm. Il primo tratto non è difficile, si tratta di una carrareccia percorribile con un fuoristrada. Salgo con assistenza media, ma poi a Capanna Ghezzi diventa tutto più ripido e difficile. Attacco la massima e comicio la sfacchinata. Mi trovo su una single track in mezzo al prato e non mi lamento. Ma quando finisce la collina e comincia il monte lo stradellino deventa sassoso e ghiaioso, e scosceso su un lato. Mi tocca scendere più volte e andare su a spinta, specie nei punti più ripidi o pericolosi. Il pulsantino sul manubrio che attiva il motore è una manna dal cielo, anche se assiste a singhiozzo. E' caldissimo, e si rivela subito un'impresa titanica.
Ma eccomi a Forca Viola, 1950 metri slm, dove si comincia a scendere per raggiungere il lago.


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Ma la mia intenzione non è quella di scendere verso il lago (opzione facile) ma di proseguire verso la cima dei monti che sovrastano il lago e lo circondano, per poi scendere dal lato opposto (opzione difficile)


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La motivazione è semplice: in questo modo il giro diventa panoramico da mozzare il fiato, ma anche più complicato perche la pendenza è di tutto rispetto, il tracciato è disastrato dai sassi e pietre e soprattutto verso la cima diventa veramente scosceso. Ma come dicevo il panorama è spettacolare: sotto si vede Castelluccio con le piane in fiore (e guardate che strapiombo)

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Salgo piano ma con costanza, eppure non riesco a vedere la cima della montagna: sembro non arrivare mai.
Finalmente sono sulla cresta della montagna e tira un vento fortissimo che mi si asciuga subito tutto il sudore

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Il panorama è veramente fantastico e le foto sminuiscono incredibilmente l'impatto:

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Finalmente sono arrivato sulla Cima Del Redentore uno dei picchi più suggestivi dei Sibillini. Mi fermo un attimo per una breve deviazione a piedi verso il Pizzo del Diavolo: si tratta di una lama di rasoio formata dalla roccia che conduce su uno strapiombo sopra il Lago di Pilato che è proprio li' sotto, 500 metri più in basso.

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non me la sento di raggiungere la cima del Pizzo perchè c'è veramente da farsela addosso dalle vertigini.
Raggiungo la bici e continuo il giro: mi aspettano ancora molte cime da superare prima di raggiungere il punto di discesa verso il lago (passando per il rifugio Zilioli). In effetti però il sentiero si vede e non si vede e l'unico modo è proseguire sulla cima dei monti. Vado a piedi perche è troppo pericoloso salire in sella, e ho fatto troppa strada per decidere di tornare inditro.

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Cammina che ti cammina improvvisamente compare sotto di me il meraviglioso laghetto e rimango senza fiato: non ho mai visto un verde acqua così intenso in vita mia. (i laghi sono due perche è in secca . In inverno e primavera diventa un lago unico)


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Purtroppo l'ombra del monte ha raggiunto il lago...sono arrivato tardi

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Mi guardo intorno e mi rendo conto che proseguire è impossibile perche ci sono tratti dove la bici non può salire e caricare in spalla 40 kg di bici non mi sembra praticabie.

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Sono a 2350 metri slm mentre quando sono partito ero a circa 1350 m slm.
A malincuore ritorno sui miei passi, e molto lentamente me la faccio a spinta.
Appena il sentiero torna praticabile salgo in sella e scendo piano piano. Ma non pensavo che fosse così faticoso scendere in bici da una montagna. Le mie braccia mi hanno odiato con tutto il cuore. E lostesso i freni e la sospensione della flyer.
Lascio perdere il lago, ormai sono troppo stanco e decido di ritornare all'auto. Arrivo giù verso le 19 ma non ho voglia di tornare a casa. Ho la seconda batteria quasi intonsa e così decido di lanciarmi nei prati della Piana di Castelluccio.
Una cenetta in un ristorantino locale niente male e poi seduto a gustarmi l'aria fresca e il panorama notturno.
Nella foto in basso c'è il cielo sopra Castelluccio di Norcia con uno scorcio della via lattea.


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Naturalmente non demordo e la prossima volta proverò la via diretta perche voglio assolutamente arrivare sulle sponde del lago.
Buon inizio di settimana a tutti.

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