Ponti, acquedotti, Prenestina e Francigena del Sud... (By Leonardix - Gennaio 2012)

In questi giorni più o meno festivi ho approfittato del maggior tempo libero a disposizione e delle condizioni meteo a dir poco eccellenti per il periodo per fare qualche bella pedalata intorno alla zona di casa...

Il giro che segue, per i tratti in semplice sterrato, per le zone attraversate e per la presenza di resti antichi, mi ha ricordato spesso i giri classici del carissimo PilotaDD, a cui sono debitore per i suoi splendidi report, che hanno contribuito ad alimentare la mia voglia di bipa quando ero ancora appiedato, oltre che per lo straordinario giro sul tracciato della ferrovia abbandonata... ecco quindi il perchè, se ce ne fosse stato lo spazio, il titolo sarebbe stato in realtà "Ponti, acquedotti, Prenestina e Francigena del Sud ...(in parte)al modo di pilota!"

Quindi questa volta, in attesa del prossimo giro organizzato da Pilota per il gruppo bipaescursionisti nel viterbese, anzichè puntare come mio solito verso le alture castellane, ho deciso di puntare verso la valle che separa il massiccio dei Castelli Romani da quello dei Monti Prenestini.
Chiamarla valle è in realtà giusto solo geograficamente, in quanto "ciclisticamente" parlando il terreno è solcato da numerosi e profondi valloni percorsi da piccoli corsi d'acqua che rendono l'anello un susseguirsi di salite e discese mai stratosferiche ma praticamente sempre presenti.

La descrizione mi è venuta un poco lunghetta, me ne scuso, ma non ho voluto tagliarla più di tanto... beh, visto il lungo inverno che ancora abbiamo davanti, vorrà dire che chi avrà la pazienza di arrivare in fondo al report, avrà un poco di tempo in più da passare qui sul forum davanti al pc, ma con in mente la sua amata bipa ed un tempo magari un poco più clemente di quello al di fuori della sua finestra!

Il percorso:

La vallata oggetto di questo report è ancora oggi percorsa dalla antica Via Prenestina, che è stata fin dall'antichità una delle principali vie di passaggio dal Sud dell' Italia verso Roma e portava alla odierna città di Palestrina, allora chiamata Praeneste e sede dell'importantissimo santuario della Fortuna Primigenia, posto strepitoso che consiglio di visitare a chi passa di qui... nel medioevo invece da qui passavano le vie che portavano i pellegrini ed i crociati diretti in terra santa verso gli imbarchi pugliesi, ovvero le vie "Francigene del Sud"

La vallata è stata inoltre attraversata fin dall'antichità da numerosi acquedotti romani, alcuni provenienti da sorgenti in zona, altri dalle alture più a Nord, è per la somma di tutte queste presenze antiche e per la relativamente ridotta inurbazione della zona che ancora oggi sono visibili numerosissimi resti di epoca romana.


Il giro comincia attraversando come spesso accade ai Castelli una zona coltivata a vite, le vigne sono ormai addormantate in attesa della primavera...

Il primo tratto è in discesa e taglia rapidamente i valloni ombrosi contornati di boschi

Si arriva quasi subito alla "Tagliata" di Santa Maria di Cavamonte, realizzata in epoca romana scavando a mano il tufo per permettere il passaggio della Via Prenestina senza affrontare dislivelli difficilmente percorribili dai carri dell'epoca

Salgo con la bipa sui resti della prenestina, nella foto sopra si distinguono per la presenza della ringhiera in ferro davanti alla chiesetta rupestre, sotto le foglie secche c'è la strada romana, con il suo umido e scivolosissimo basolato in selce!

Questo tratto di Prenestina antica è una delle numerose vie "Francigene del Sud"

Dopo poche centinaia di metri raggiungo la mia prima tappa il "Ponte Amato", da qui il mio percorso riscoprirà una piccola parte dei monumentali resti degli acquedotti romani conservati nel territorio di Gallicano nel Lazio..
Il ponte Amato, è un viadotto ad unica campata a tutto sesto, costruito tra il II e il I sec. a. C., per superare il fosso Scalelle. Largo oltre 7 metri e alto 10, è stato realizzato dai Romani in opera quadrata utilizzando la caratteristica pietra locale, il lapis gabinus o Pietra Sperone. Fu gravemente danneggiato nel corso della II guerra mondiale, ma un recente restauro ne ha ripristinato l'antica eleganza.

Qui, sulla antica Via Prenestina, dove sfrecciavano le bighe... ora passano le "BIPE"!

Ritorno da qui sulla strada moderna per qualche centinaio di metri per proseguire sull'itinerario degli acquedotti romani, infatti come anticipato, qui si trovano i resti di alcuni tra i più importanti acquedotti che alimentavano Roma: l'Anio Vetus, l'Aqua Marcia, l'Anio Novus e l'Aqua Claudia.
L'Anio Vetus e l'Anio Novus erano alimentati direttamente dal fiume Aniene, mentre l'Aqua Marcia e l'Aqua Claudia captavano sorgenti purissime sui Monti Simbruini. Gran parte del percorso era sotterraneo, ma per superare le gole scavate nel substrato tufaceo da profondi fossi, i Romani realizzarono, a poca distanza l'uno dall'altro, una serie di ponti: il piccolo ponte della Bulica ad unica campata, il ponte di Caipoli, il ponte Taulella e il ponte Pischero.

Ora sono su un semplice sterrato con qualche pozzanghera di troppo, passo una barra e mi avventuro in solitudine in un ombroso vallone...


I cani (a cui spesso non piacciono le bici e le bipe in particolare) abbaiano dietro questo cancello, ma una signora mi assicura, è un allevamento e sono in una zona ben recintata... mi sbrigo comunque perchè il cartello non è proprio amichevole!

Dalla stradina sterrata arrivo finalmente alla segnalazione del primo ponte "il ponte della Bulica o della Bullica"

I resti del ponte sono in fondo al vallone, decido di scendere, ma, per quanto in mezzo al nulla, assicuro la bipa ad una robusta recinzione in legno...

Attraverso un sentiero scosceso nel sottobosco arrivo finalmente al ponte, questa è la visione dall'alto

Per vedere il ponte dal lato migliore decido di scendere fino al letto del torrente, il percorso è fangoso e ripido, ma ne vale la pena...
Da qui l'antico Ponte della Bullica si vede al meglio! Qui sopra passava il condotto dell'Acqua Marcia, che (per i non locali) a dispetto del nome, è una delle acque più buone di Roma!


Risalendo verso la bipa incontro un pungitopo con le sue bacche molto natalizie , da queste parti non ne avevo mai visti...

Felci, edera, calle selvatiche (Arum Italicum) e foglie secche sono tutto intorno a me lungo lo stretto sentierino


Proseguendo lungo il sentiero ci sono molti ambienti scavati in epoca romana fra le rocce ed usati nei secoli come rifugi e magazzini, scatto una foto dall'ingresso ma non mi addentro più di tanto...

Proseguo fino ai resti di queste antiche costruzioni, quando il belare di un gregge (e l'abbaiare dei cani, questa volta liberi) mi fa decidere di tornare verso la strada principale, è pomeriggio ed il sole scende velocemente in questo periodo invernale

Uscendo dalla vallata mi sembra di aver percorso un breve viaggio nel tempo, accompagnato dai viandanti dell'antica Roma e dai Pellegrini che nel medioevo percorrevano questa via per un lungo e pericoloso percorso verso la Terra Santa! Per fortuna fuori dal vallone c'è ancora il sole!


Una seconda "Tagliata" nel tufo mi conduce verso il borgo di Gallicano nel Lazio, l'atmosfera che si respira passando fra queste antichissime pareti scavate nela roccia è molto particolare!


Arrivo a Gallicano nel Lazio (c'è n'è un'altro omonimo in provincia di Lucca) non entro nel paese, si sta facendo tardi... ma scatto una foto al borgo arroccato su una rupe di tufo, mi ricorda i paesini tipici della Tuscia Viterbese... Mi sembra di vedere una BH in lontananza, avrò sconfinato nei feudi di qualcuno?


Lascio Gallicano verso l'antica città di Palestrina, la strada è contornata da antichi ruderi...


Ma che fa questo tizio vicino ai ruderi? Si vede male ma ha un cercametalli e non mi pare un archeologo al lavoro...


La strada è poco trafficata, una lunga salita molto bella da percorrere

Alcune pecore si scaldano con i raggi di questo bel sole pomeridiano, in questa foto si intuiscono i valloni paralleli che solcano questa zona!

Ma eccomi a Palestrina, l'antica Praeneste

La Prenestina antica corre ottimamente conservata parallela a quella attuale ...pedalo per qualche chilometro su 2000 anni di storia!

La città odierna di Palestrina sorge sui resti di quella antica, in gran parte riscoperti dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, Palazzo Barberini, che ospita un bellissimo museo archeologico, sorge dove il santuario della Fortuna Primigenia attirava migliaia di pellegrini nell'antichità, è il palazzo più grande nella parte alta del paese, con la facciata concava ed i ruderi in basso
ecco i links per chi vuole approfondire la visita
http://www.archeolz.arti.beniculturali.it/palestrina.html
http://www.archeolz.arti.beniculturali.it/palestrina_foto.html

Qualche nuvola oscura il il sole al tramonto accorciando i minuti utili, devo stringere i tempi per il rientro


Lascio Palestrina attraversando rapidamente il territorio di Zagarolo e dirigendomi verso San Cesareo, un borgo che deve il suo nome alla antica villa di Giulio Cesare che in questa zona si trovava, ma che è sostanzialmente moderno, essendo stato risanato e rifondato durante il ventennio, ecco la piazza con la semplice chiesetta

La strada più veloce è sempre quella rettilinea, spesso è anche quella con le salite più ripide!

Al ritorno a casa ho percorso poco meno di 40 Km, questi i dati tecnici... batteria a 3 su 5, umore a 10 su 10!

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