Dall'Etruria all'Agro Falisco... (by PilotaDD)

Ciao a tutti, avevo preannunciato qualche giorno fa che appena potevo vi raccontavo la mia escursione di sabato scorso... ed eccomi qua a concretizzare la...minaccia!

Era dal primo novembre che non facevo un vero, bel giro in bipa di quelli che piacciono a me, colpa di impegni legati al lavoro pure nei week end e del tempo brutto, ma finalmente sabato 7 dicembre si è realizzata la congiunzione astrale favorevole!

il mio racconto inizia dalla stazione FS di capranica-sutri, già in tarda mattinata...

Immagine:

punto verso il paese di Sutri passando per boschetti splendidi



finchè io e la mia BH arriviamo alla località, splendida nel suo tufo millenario.



Sutri vale la visita ma già la conosco e oggi voglio andare ben oltre. Un breve pit stop da un gommista, giusto per riportare le gomme a 3.5 bar...


e riparto verso nord est, direzione località Ponte Rotto



ehi se guardate bene la foto prima all'orizzonte si vede la neve, pur se assai più lontano rispetto ai racconti degli amici "alpini"!

proseguo




e ora invece in lontananza, molto dietro il trattore, si intravede tutto bianco il bellissimo palazzo Farnese di Caprarola, meta probabile di prossime escursioni...



qui secondo la carta IGM avrei dovuto girare



...ma...


gli indigeni sembrano ostili e allora tiro dritto sulla provinciale un altro chilometro (uh quanto preferisco gli sterrati...)
fino alla successiva possibilità di inoltrarmi nei noccioleti sulla destra...


ora decisamente lascio per un po' l'asfalto e varco il confine che in antichità separava l'Etruria dalla terra dei falisci, popolo affine ai latini anche se , come i romani, culturalmente molto vicino agli etruschi



ora riprendo un pezzetto di strada asfaltata ma già spuntano le indicazioni per la mia prima meta, la Via Amerina



che raggiungo in poche pedalate








resto affascinato attraversando il cosidetto Cavo degli Zucchi, necropoli della vicina città falisco-romana di Falerii novi, di cui parlerò più avanti.

Questa via Amerina, vecchia di almeno duemiladuecento anni, è stata per secoli la principale arteria di collegamento tra Roma e l'Umbria e da lì verso il nord est, in competizione con la via Flaminia, di poco più recente. E' stata in uso almeno fino all'inizio del mille e cinquecento, quando il ponte augusteo che verso Orte scavalcava il Tevere venne definitivamente giù, interrompendo il percorso della via. Qualche decennio dopo fu costruito dai papi un nuovo ponte per raggiungere l'Umbria attraversando il fiume, il Ponte Felice, ma presso la Via Flaminia che da allora prese completamente il posto della vecchia Amerina che scomparve fino ai recenti scavi archeologici.

ma anche qua un ponte è venuto giù e...



...tocca trovare un altro passaggio per proseguire...faccio una ricognizione a piedi lungo il sentiero molto scosceso che scende a valle e poi risale.



anche se c'è una passarella che supera il fosso, anzi il Fosso Maggiore come si chiama, decisamente è un percorso "impedalabile" e resto un po' indeciso se provare lo stesso o tornare indietro...

ma poi provo...




senza il pulsante magico credo che non sarei passato, terribili soprattutto le "tagliatine" nel tufo più strette della larghezza dei pedali! Mi sa che la prossima volta monto dei pedali ripiegabili!

ritorno infine sul piano della via amerina che percorro per un altro po' di chilometri verso sud e per fortuna il ponte romano successivo è ancora in piedi!







arrivo all'incrocio con la strada statale che collega Nepi a Civita Castellana, qui c'era un ristorante dove sono stato spesso con la macchina insieme alla mia famiglia...


è in rifacimento, scopro che il vecchio gestore, ma non così vecchio, se n'è andato da questo mondo e la moglie e le figlie se ne sono andate dal paese...
dedico a loro questo breve racconto, a Paolo e Victoria......

torno indietro verso nord, verso la seconda meta della giornata!








lascio la Via Amerina e dopo pochi chilometri di strada di nuovo asfaltata raggiungo Falerii Novi





si chiamava così la città fondata dai romani quando distrussero la Falerii vecchia, capitale dei Falisci, un paio di secoli prima di Cristo.

le mura sono ancora imponenti, questa è la Porta di Giove





e la testa del dio ancora ci guarda dopo due millenni!


dentro la città non c'è più, fu saccheggiata dai normanni circa mille anni fa e gli abitanti la abbandonarono, resta solo una chiesa romanica, Santa Maria di Falleri, un tempo ricca abbazia



e pochi ruderi scavati tra i campi



ma il posto è veramente bello e pacifico, sotto al sole pomeridiano la temperatura è ora quasi tiepida, siamo quasi a 15 gradi.




ma è ora di tornare, mi attendono venticinque chilometri solo per tornare alla stazione di Capranica-Sutri, e poi altri per tornare a casa





all'arrivo alla stazione avrò percorso circa 55 km, coperti in circa 5 ore tra le cento soste.

è stato un giro che ho trovato bellissimo dall'inizio alla fine, tra natura e antichità, e se ci saranno adesioni spero che in primavera lo rifarò con gli amici del gruppo "bipaescursionisti onorari del viterbese", che un anno fa mi accompagnarono fino al fiume Mignone, e magari altri...

Link al report su Jobike


 

2013-12-18 084902

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