Pubblicare solo le nostre imprese "epiche" o le foto dei posti più belli raggiunti con le nostre bipe è una cosa bellissima e quando posso farlo mi appassiona parecchio, ma potrebbe non rendere completa giustizia alla rappresentazione della versatilità "bipesca" nelle situazioni di tutti i giorni.
E' per questo che quello che segue non è un report vero e proprio, almeno come tradizionalmente inteso...
La mia piccola Tag Egolite è tornata l'altra sera da un periodo di manutenzione e il non averla avuta a disposizione per un poco di tempo mi ha fatto capire ancor meglio come possedere una bipetta "tascabile" magari non sia una cosa indispensabile, ma sia di certo una gran comodità!
Ho ripreso da subito a portarla a Roma la mattina presto, ieri lascio quindi l'auto nel parcheggio dell'ufficio di mia moglie e via, a pedali verso il mio!
Al mattino presto per Roma si gira bene anche in bicicletta... basta avere un poco di prudenza e saper scegliere le strade.
Il non avere piste ciclabili a disposizione ha reso il ciclista urbano della capitale simile ad un gatto selvatico rispetto ad un pacioccone e fusaiolo gatto casalingo: occhi, orecchie, muscoli ed ogni senso sono tesi ad anticipare e per quanto possibile ad evitare l'eventuale pericolo, di norma quadriruotato! (anche perchè come noto il gatto ha sette vite, noi la altrettanto nota firma di windmillking)
E' ancora presto e posso allungare il mio percorso passando da questo mercato rionale ancora in fase di apertura
I banchi da "fruttarolo" si colorano d'autunno!
Eccomi in ufficio: l'ascensore non è grandissimo, ma non serve nemmeno piegarla!
Io al lavoro e lei ricarica le batterie... è provato (anche se la prova è empirica) che dopo una pur breve pedalata, lo spirito nell'affrontare la giornata è diverso, sicuramente più bendisposto e positivo!
Purtroppo lavorativamente parlando è una giornataccia, dovrò rimanere in ufficio parecchio più dell'ordinario...
La consorte se ne tornerà a casa con l'auto al solito orario mentre io prenderò il treno in serata... normalmente ci sarebbe da piangere, io già mi gusto l'imprevista pedalata aggiuntiva!
Riesco ad uscire dal lavoro solo 10 minuti prima della partenza dell'ultimo treno utile per cenare insieme al resto della famiglia, per fortuna la stazione non è lontana, ce la farò?
A piedi, con la metro o con gli autobus non ce l'avrei fatta di sicuro (treno successivo dopo un'ora ) ma con la bipetta dopo 6 minuti di orologio riesco ad essere sul vagone!
La piego e la infilo sotto il sedile, le pieghevoli non pagano biglietto e sono anche state esentate dall'obbligo di custodia nella sacca, una vera pacchia!
La foto sopra era solo per farla vedere, in realtà quando si è seduti non sporge quasi per nulla!
Arrivo alla stazione di destinazione senza dover far preoccupare nessun familiare di venire a prendermi, ci sono ancora un paio di Km e mezzo da fare, tutti in bella salita! La stazione è a valle ed io abito in cima al cucuzzolo
E' l'occasione per testare il faretto preso in occasione di una delle tante offerte del lidl... devo dire che per il mio tipo di utilizzo fa il suo sporco lavoro, ed è anche ricaricabile!
Oggi è tutta un'altra musica, ieri ho accumulato svariate ore in più e dovrei poter uscire presto, mentre la consorte mi ha già fatto sapere che quasi certamente dovrà trattenersi per terminare un lavoro...
oltretutto pare che sia l'ultima giornata col sole prima di un weekend freddo e probabilmente piovoso... mi affaccio...
Che ne dite, approfitto dell'occasione e vado a farmi un bel giretto fra parchi, chiese, ruderi e monumenti della capitale? Questa volta per il puro diletto di andare in bipa!
Roma mi chiama... daltronde è qui, a portata di pedale e non farmi questa imprevista ciclopasseggiata pomeridiana sembrerebbe quasi una scortesia nei confronti della Città Eterna e di quanti vorrebbero poterla fare e non ne hanno modo.
Un saluto, L.
Il 26 aprile, nonostante il tempo incerto e la previsione di qualche pioggia leggera in zona, decido di avventurarmi in solitaria per un tour abbastanza impegnativo, ho saputo che una frana ha bloccato al transito veicolare (ma non alle bici) un lungo tratto della Strada Provinciale Maremmana Inferiore ...avere una lingua di asfalto immersa fra boschi e campagne a propria completa disposizione è una occasione da non perdere...
Le intenzioni sono più che buone, ho abbastanza tempo, 2 batterie da 540Wh e belle zone a mia disposizione, quasi mi solletica l'idea del club dei 100 e più, anche se il percorso previsto è ricco di continue salite e discese...
Ma iniziamo il viaggio:
(per chi avrà pazienza di arrivare fino in fondo, questa volta c'è anche il video! i frettolosi possono cliccare qui http://www.youtube.com/watch?v=Ng47b60ktwg o andare direttamente a fine report...)
Queste le strade circondate da una rigogliosa vegetazione che accompagnano il primo tratto del mio percorso, in direzione del bivio per Gallicano nel Lazio e Zagarolo
Raggiungo rapidamente il tratto interessato dalla frana, i massi che hanno centrato in pieno l'asfalto sono di dimensioni impressionanti!
Per fortuna non passava nessuno al momento della frana!
Gli operai/scalatori sono già al lavoro per procedere alla messa in sicurezza della zona!
Il cielo a tratti è molto cupo, ma non piove, sono alla guida dell'unico mezzo circolante su questa bella strada per svariati Km, è una bella sensazione!
Ecco il primo Maniero, lungo la strada alla mia sinistra, poggiato su uno sperone tufaceo, il Castello di Passerano con la sua annessa Azienda Agricola.
Edificato nel XIV secolo, la sua proprietà è passata attraverso le famiglie Colonna, Orsini e Rospigliosi, con quest’ultima che ne ha detenuto
la proprietà fino al 1923, allorquando il barone Paolo Quintieri lo rilevò insieme a circa 1000 ettari di terreno che circondano il castello che venne, così, a trovarsi al centro di una invidiabile tenuta agricola.
Il barone Quintieri, lasciò l’intera tenuta di Passerano all' istituto per ciechi "Paolo Colosimo" di Napoli, che a sua volta oggi è della Regione Campania... quindi 1000 ettari di terreno agricolo ed un castello medievale fra i più belli del Lazio sono oggi proprietà della Regione Campania, che ne destina le rendite all'istituto per ciechi... (chi ne vuole sapere di più legga qui http://www.sauie.it/Passerano.asp )
Io sono anni che ci passo davanti e non sono ancora mai riuscito a visitare il castello nemmeno dall'esterno... sigh!
Ecco il robusto cancello della tenuta, con la dichiarazione di proprietà della regione Campania, posta a sancire una "quasi extraterritorialità" di questo straordinario luogo...
Mi dirigo verso il borgo di "S.Vittorino" passando sotto quest'arco scavato nel tufo
Il percorso è un continuo saliscendi, determinato dalle valli scavate nei millenni dai tanti fossi e torrenti che solcano la zona, che hanno scavato con il loro scorrere solchi profondi nel morbido substrato... la minaccia di pioggia aumenta, sento anche il rumore di qualche tuono avvicinarsi, la luce è strana e giallastra!
All'ingresso di San Vittorino c'è il moderno santuario di N. S. di Fatima, opera dell'architetto Lorenzo Monardo, che immaginò la nuova costruzione come una grande tenda distesa sui fedeli e proiettata verso l'alto e che fu inaugurato ufficialmente il 13 maggio del 1979. (info http://www.santuariosanvittorino.it/ )
Una stranezza del minuscolo borgo di San Vittorino è quella di essere amministrativamente parte del Comune di Roma, e religiosamente sotto la giurisdizione della Diocesi di Tivoli.
Il Borgo di origine medievale è caratterizzato dalla presenza di un castello di proprietà dei Principi Barberini fin dal 1635.
Ecco il nostro (secondo) castello, visto dalla strada di accesso a San Vittorino, come vedete e vedrete meglio con le prossime foto, versa in condizioni di quasi completo abbandono... ma mantiene un fascino straordinario...
Ecco l'ingresso al borgo, con la bipa in posa sul ponte di accesso sul fossato perimetrale, notare le condizioni in cui versa il castello, ancora oggi proprietà della famiglia Barberini...
Lo stemma nobiliare dei Barberini, con le caratteristiche api, domina le architravi di molte porte ed archi di questo quasi sconosciuto tesoro della campagna romana...
La strada, passato San Vittorino, si fa sterrata, fra i campi coltivati, iil contrasto fra i raggi di sole che filtrano a tratti sulle coltivazioni e le nuvole cupe tutto intorno crea giochi di luce emozionanti!
Qualche chilometro più avanti, mentre lo sterrato si arrampica sulla collina, appare inaspettato lo stupendo complesso di "Gericomio", casale e tenuta agricola sorti dove anticamente era una villa romana e successivamente un altro piccolo borgo fortificato.
Lo spettacolo delle antiche costruzioni precedute da un campo macchiato di rosso dai papaveri si commenta da solo!
La salita sullo stradino bianco assume una pendenza maggiore, ma non ci faccio assolutamente caso...
Mi avvicino ancora... ed è ancora più bello!
La strada si avventura nel bosco senza una meta apparente, ringrazio ancora una volta gli smartphone col gps e google map, e vado avanti tranquillo!
Tuoni sempre più cupi e vicini e qualche goccia d'acqua cominciano a mettermi veramente fretta, sono molto lontano da casa, su una collina in mezzo al nulla!
Nel frettempo la strada è salita e regala di tanto in tanto qualche bel panorama nonostante il meteo sfavorevole... sullo sfondo il santuario di San Vittorino ormai lontano ed alla sua destra l'autostrada Roma L'Aquila...
Da quest'altro panorama, oltre alle condizioni meteo, si riesce a capire meglio il percorso fin qui affrontato, infatti sono partito da una delle prime alture dei monti che in questa foto appaiono all'orizzonte...
I tuoni si fanno sempre più vicini... ma voglio arrivare almeno alla tappa successiva del percorso previsto inizialmente!
Pedala pedala raggiungo il bellissimo borgo di S.Gregorio da Sassola, ovviamente anche questo munito di castello medievale con tanto di torri!
Comincia a piovere con una certa intensità, qualche imprecazione, scatto questa foto per gli amici jobikers e, indossato il k-way inverto il senso di marcia pedalando di gran lena sotto l'acqua verso la via più breve che conduce a casa...
Come quasi tutte le vie più brevi del ritorno, anche questa comporta il superamento di pendenze maggiori... per fortuna l'attrezzatura antipioggia regge bene e la mescola rossa dei magura hs33 funziona benissimo anche su fondo inzuppato!
Questi sono fra i pochi esseri viventi che incontro lungo questo tratto di strada
Ancora bellezze architettoniche in stato di quasi abbandono, e comunque non fruibili... Villa Catena (nel territorio di Poli)ripresa da lontano al di fuori delle alte mura che ne cingono i terreni di pertinenza...
La via del rientro passa a lato del bel borgo di Gallicano nel Lazio
Particolarmente suggestivo il passaggio nella strada tagliata nel tufo in epoca romana ed ancora oggi principale via di accesso a Gallicano!
Riecco finalmente Colonna, con il suo temibile salitone a terminare il mio percorso nella "campagna romana antica"
Alla fine avrò percorso 60,16 Km ad una velocità media (abbassata dalle frequenti soste per visite foto e video) di 20,5 Km/k
Il percorso nel suo inquadramento territoriale
Nella visione di dettaglio dal satellite si osservano meglio i tanti "tagli" scavati nel terreno dallo scorrere dei molti corsi d'acqua
Qui il profilo altimetico, che non raggiunge mai quote importanti, ma si mantiene sempre su un continuo saliscendi....
Ora, se proprio non vi è bastato tutto questo lungo report, ho pensato di realizzare anche un breve montaggio video dell'esperienza... eccolo qui!
Alla prossima e, anche se in anticipo, buon primo maggio, magari in bipa!