Monte Acuto - Cambia l'orario, ma si pedala lo stesso! (by Usignolo)

Il monte Acuto, è da tanto nei mostri progetti e finalmente ho deciso di tracciare un percorso che ci avvicini alla vetta, senza però salire, una sorta di percorso preliminare alla vetta vera e propria. La giornata è nebbiosa, non si sa come vestirsi ma non fa niente. Raggiunta l'abbazia di Monte Corona si abbandona l'asfalto.


ci passiamo il gpx utilizzando l'apposita funzione del garmin. E' la prima volta che lo facciamo e tutto funziona alla perfezione


nonostante l'autunno appaia ancora lontano da venire, i funghi si vedono già ai bordi della strada.Non abbiamo tempo di infilarci nel bosco ma penso che se ne potrebbe fare una bella scorpacciata


tracciando il percorso ho visto tratti al 26%. Penso li raggiungeremo presto, perché la salita ci si staglia davanti senza chiedere permesso.


un cancello che non vedevo dal satellite, ci costringe ad una deviazione, i sentieri sono numerosi ma non sapendo con esattezza quale seguire decidiamo di fare l'unico sentiero nel bosco


Siamo nel versante Nord, dovevo immaginare che le piogge dei giorni scorsi avevano lasciato tracce del loro passaggio. Una bella salitona fangosa in salita mi costringe ad utilizzare rapporti un poco più pesanti del solito, altrimenti la ruota avrebbe girato a vuoto. Le gomme reggono bene l'asfalto, ma grosse pietre bagnate sono un ostacolo fastidioso e costringono la ruota posteriore a qualche giro a vuoto, la salita ha dei tratti fastidiosi e ne usciamo con le bici un poco imbrattate


per fortuna il tratto a seguire è bello asciutto e le foglie secche aiutano a pulire le ruote


la nebbia si sta allargando e qualche spicchio di azzurro appare nel cielo

arriviamo nel pianoro che precede la salita alla vetta


una serie di cartelli ci fa capire che la zona è ricca di percorsi


ma è bellissima la sorpresa nel vedere dei monaci vestiti di bianco a raccogliere le olive. Sembrava di essere in un quadro di Norberto

 



dopo una breve perlustrazione al sentiero per la salita, decidiamo di continuare la nostra traccia,e le sorprese non tardano a venire



l'unico sentiero che scende a valle , riporta i segni delle piogge passate e appare veramente impercorribile in bici e difficile a piedi. La pendenza è tanta, le pietre ancora di più e ce ne fosse una stabile su cui poggiare i piedi.



gli unici tratti decenti ci offrono belle pozze di fangose, lentamente e con attenzione si continua. Il posto è magnifico, ma la discesa in quelle condizioni è veramente impegnativa, sia per le braccia che per l'equilibrio che è difficile da mantenere. Portare in continuazione il peso indietro per evitare di rovesciarsi, ci fa pensare all'acquisto di un tubo reggisella rientrante. In certe situazioni la full è tanto alta, l'ammortizzatore tutto aperto è pronto ad assorbire le buche ma rende il suolo lontanissimo e abbassare il baricentro aiuterebbe a scendere in tranquillità


un breve tratto di pianura qualche casale oramai abbandonato




e si riprende fiato per il prossimo tratto, che è lungo e impegnativo. Io qualche volta sono sceso a piedi, ma il Lupo è veramente un grande..riesce quasi sempre a non sporcare le scarpe






il giro ci ha riportato al punto di partenza valicando altri due piccoli valichi e dall'ultimo ho voluto fare un piccolo riassunto del giro con una foto che raccoglie un poco tutta la zona


come si vede, le case sono veramente un bene raro da queste parti e le battute di caccia al cinghiale che abbiamo incrociato, ci fanno capire che il territorio è più degli animali che degli uomini. Pensate che, lungo uno dei tratti difficili, procedendo a piedi, ho trovato questo funghetto in terra, a dimostrazione che qui non si cacciano proprio i passerotti


comunque gran bel giro e penso che proveremo presto a raggiungere la vetta, consapevoli che l'ultimo tratto sarà praticamente impossibile

 


Link al report su Jobike

Il tracciato: (gli utenti registrati possono scaricare il file gpx per i più comuni dispositivi dotati di gps! Registrati o accedi e il file gpx potrà essere scaricato in fondo a questo report..)

2013-10-30 150016

Vulci, Tuscania, ferrovie, Leonardix e altro... (versione PilotaDD)

Eccomi qua finalmente a raccontarvi la grande escursione del primo novembre.

Ci ritroviamo all'alba, anzi un po' prima visto che la Luna era ancora bella in cielo, io e Leonardix ad una stazione ferroviaria romana...


treno regionale che segue il Mar Tirreno verso nord...
a bordo un gruppo di mtbikers con bici d'alta gamma, confrontiamo un po' le nostre cavalcature e poi noi si scende...

a Montalto di Castro


la stazione sfoggia una bella rampa che sembra fatta apposta per le biciclette, anzi le bipe, fossero tutte così le stazioni...


pochi chilometri in una campagna che si sta appena svegliando e siamo in paese


dove facciamo colazione



per poi puntare decisamente verso l'interno


dopo una dozzina di km sconfiniamo brevemente in Toscana...


tante belle località toscane sono a portata di pedale assistito, magari meta di nostre prossime escursioni



ma noi oggi si resterà nel Lazio, ed eccoci entrare negli scavi dell'antica città etrusco-romana di Vulci


si può girare in bicicletta ed eccoci a percorrere l'antico Decumano


osservati da queste bellissime vacche maremmane


si continua il giro


e ad un certo punto ci troviamo in un percorso molto "usignolesco" (ma senza fango però!)


che ci porta sulle rive dello splendido laghetto del Pellicone


sulle rive di questo laghetto trenta anni si girarono alcune scene dell'indimenticabile film "non ci resta che piangere", quella in cui i due eroi Saverio-Benigni e Mario-Troisi incontrano Leonardo da Vinci
http://youtu.be/wQmKq0HlyuA

risaliamo e attraversiamo la Porta Nord di Vulci


Ora la visita degli scavi di Vulci è completata, valevano da soli l'alzataccia!


A pochi minuti troviamo un'altra piccola meraviglia dell'Alto Lazio...


è il ponte dell'Abbadia con la vicina rocca, costruiti nel medioevo su basi etrusche, sul fiume Fiora



purtroppo sul ponte questa volta non si va...

 



Si riparte verso est, la prossima meta è la cittadina di Tuscania, a circa 30 km da qui, senza nessun centro abitato prima della nostra meta


dopo poco lasciamo le strade asfaltate, confidando nella mia carta IGM 1:25000, ne ho comprate ben quattro per coprire il percorso di questa escursione!





dopo molti uliveti e campi coltivati, abbiamo attraversato un immenso latifondo proprietà dei Cavalieri di Malta, e qualche bosco, complice qualche problema tecnico di cui vi racconteremo più avanti, impieghiamo due ore ad arrivare alle porte di Tuscania


ma valeva la pena, dopo un pranzo rustico ma saporito eccoci a contemplare le bellezze del luogo


Tuscania era ricca e fiorente nel medioevo, poi sul finire del mille e quattrocento fu devastata da milizie del papa prima e dall'esercito del re francese Carlo VIII subito dopo e il centro è rimasto assai poco cambiato da allora. Un terremoto la colpì quando ero bambino ma i restauri sono stati assai appropriati, l'Italia allora era forse meglio di oggi...

Mi colpiscono i parapetti fatti con sarcofagi etruschi!!!


usciamo dalle mura e raggiungiamo la chiesa romanica di San Pietro, sita su quella che era l'acropoli etrusca


il tempo passa e a malincuore lasciamo la cittadina, ci torneremo prima o poi a completare la visita, magari con più sole!


io ho cambiato la batteria, quella da 16Ah mi ha portato fin qui e l'ultimo led lo tengo di riserva, ci aspettano 20 chilometri di provinciale tutta saliscendi che percorriamo a tutta birra...o almeno tutta la birra concessa dal nostro fiato e dalle nostre cavalcature senza speed up o pignoncini fuori codice...


Ecco in lontananza Vetralla, la nostra meta finale




ancora pochi chilometri verso la frazione di Cura ed ecco un'altra stazione, stavolta sulla linea Viterbo-Roma


la mia batteria da 8Ah ha appena esalato l'ultimo ampere ma ormai arriva il treno che ci riporterà verso la capitale mentre scende il crepuscolo.

La giornata si è conclusa, sono stati 80 km di belle pedalate e bei posti! E per fortuna il tempo non ci è stato nemico, la mattina era proprio splendido, e nel pomeriggio ce la siamo cavata con due gocce di pioggia due riuscendo pure a rivedere un po' di sole prima del tramonto




Un piccolo addendum, pur se a malincuore...

vi ho detto di qualche inconveniente, e Leonardix già ci ha accennato in un altro topic...

lascio a lui, se vuole, la relativa cronistoria, io incollo solo qualche foto






ma Leonardix, rendendo onore al suo nome, è stato "leonardesco" ed è riuscito a venire a capo di tutto e concludere brillantemente l'escursione!


Il percorso effettuato... presto anche la traccia gpx!

Una nuova avventura per la piccola pieghevole (bygenesi86)

Oggi voglio farvi conoscere le montagne abruzzesi lungo il percorso Pizzoferrato - Pescocostanzo. Il tracciato può essere ricondotto in 4 tronconi.

1 - Pizzoferrato-valle del sole: 3Km di tornanti e 200m D+
2 - strada della montagna: 14Km su e giù per un dislivello complessivo di 200m D-
3 - strada della valle: 6Km di rettilineo pianeggiante
4 - salita di Pescocostanzo: circa 2Km con 150m D+

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Il chilometraggio non è entusiasmante, circa 25Km all'andata e altrettanti al ritorno, ma ogni metro è stato spettacolare.

Alle 08:00 in punto salgo in sella, piove, il cielo è grigio e coperto mentre la temperatura si assesta sui 14°C... dopo 2 mesi di sudate è un sogno che si avvera.

Parto dalla piccola piazzetta di pizzoferrato.


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i tornanti che mi portano fino a "valle del sole" (200m D+) iniziano subito, giunto in cima, in lontananza, secondo il programma nokia city lens, scorgo Gamberale (300 abitanti).

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Ma sono le cime dei monti vicini a creare uno spettacolo straordinario

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Supero "valle del sole" e inizia la strada della montagna, una volta aperta al traffico, oggi chiusa a causa degli smottamenti che interessano tutto il percorso (in verità un paio di automobili le ho viste). 14 Km in mezzo al silenzio e al verde, il bosco si sta via via riprendendo il proprio spazio, con le cime degli alberi che formano un tetto verde e le radici che spaccano l'asfalto.

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Giungo in valle dove mi si prospetta il lungo rettilineo da percorrere.

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Ad un tratto le nuvole si aprono lasciando proiettare i raggi del sole sulla valle, è un momento magico che vale la pena immortalare.


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poco più avanti i resti di non so che cosa

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Alle 9:10 arrivo a Pescocostanzo, un antico borgo a 1350m s.l.m. lego la bici in piazzetta tra gli sguardi della gente incuriosita nel vedere un tizio in polo e bermuda in sella ad una stranissima bicicletta. Prendo un cappuccino e incomincio a fare il turista.


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Salgo le scale che portano fino al belvedere dove, oltre all'immancabile chiesetta, è possibile immortalare il panorama della valle e i tetti del paese.


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Sono ormai le 10 e per le 11 mi aspettano a casa per la (RI)colazione, devo sbrigarmi! ma lungo la strada del ritorno mi fermo a fotografare un impianto di risalita fermo da dieci anni - almeno così dicono -

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Giungo in paese in perfetto orario, anzi, avanzano 5 minuti che utilizzo per arrampicarmi in una posizione perfetta ad immortalare il panorama di Pizzoferrato

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Stol da Ucja (by 8grunf)

Il Monte Stol si trova in territorio Sloveno a ridosso del confine con il comune di Resia, provincia di Udine.
Fu uno dei teatri della dodicesima battaglia dell' Isonzo che portò
alla disfatta di Caporetto (oggi Kobarid), minuscolo paese posto alle sue pendici e bagnato dal fiume Isonzo la cui bellezza è pari per intensità alle vicende che esso ci evoca.
La giornata non si presta ad una escursione come questa, volta a godere di panorami che da casa posso solo immaginare: la pianura Friulana, la valle dell'Isonzo, il Gruppo del Canin e poi il Matajur
il Colovrat, il Krn, giù fino al mare Adriatico...mi gira la testa.
Le meteo sono impietose ma la batteria è carica e quindi...si parte!


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Dal valico di Uccea, superato un dislivello di circa 700m tutto su pista forestale immerso in una faggeta, raggiungo il primo punto panoramico rivolto al massiccio del Canin.


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Volgendo lo sguardo alla mia destra colgo in fondo l' inconfondibile profilo del Krn, "il Monte Nero"

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La cima dello Stol


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Salgo ancora per un centinaio di metri ma realizzo che da qui, oggi
panorami "nibba", come diceva Govi!
Pazienza Stol, ti volto anch'io le spalle e me na scendo verso valle.


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Il fiume Natisone volge verso il valico di Stupizza e poi giù a Civiidale del Friuli


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1.200 metri di dislivello mi accompagnano fino alla piana di Kobarid,
ne scorgo sullo sfondo il Sacrario.

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A quanto pare oggi festa in paese

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Il Museo della Grande guerra, lo visitai 20 anni or sono. E' una tappa necessaria e salutare per la memoria.

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"a un tiro di schioppo" dal centro sono sul Ponte di Napoleone, sotto
di me il Soca, l'Isonzo: my home River!

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Subito dopo il ponte, si sale a Dresenza.


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...ma prima è consigliabile concedersi una pausa magari al bar del
bel campeggio di Kobarid, bersi una Zlatorog Pivo poi legare la bici al palo e salire brevemente a piedi fino a Slap Kozjak, la cascata del torrente Kozjak

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5 Km si giunge a Dresenza ai piedi del Krn che ovviamente si nega credendosi l' Olimpo


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Magozd, frazione della frazione di Kobarid: 4 case e una pace celestiale


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Da qui finalmente di nuovo sterrato lungo la sinistra orografica del Soca fino ad attraversarlo su una delle nuove passerelle: siamo nella Quarta gola bassa al cospetto delle famose Soca Katarakt, oggi in magra ma sempre ricche di fascino e selvaggia bellezza.

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Superato Trnovo ob soci, a pochi Km dal ponte presso la cascata di 90 metri del Boka, l' ultima piena del Soca ecco cosa ha combinato...


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Non ho voglia di fare trasbordi avventurosi, sono troppo cotto così
ritorno sulle mie tracce fino al primo ponticello e guadagno la strada che mi porterà superando gli ultimi 350 metri di dislivello, ma tutti su asfalto, al valico di Uccea punto di partenza.


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Percorso totale Km 57 di cui più di 40 su sterrato, tempo impiegato tanto (percorso contemplativo alla faccia delle nubi!)

Monte Chaberton 3130 mt (by Valfrisnad)

Giorno: 27/8/2013.
Luogo: monte Chaberton 3130 mt, situato sul confine tra italia (valle di susa) e francia (valle di briancon).
Partenza: Fenils 1330 mt.
Dislivello: 1800 mt.
Pendenza media: 13/14%
Distanza: 13 km andata + 13 ritorno.
Fondo: sterrato 100%.
Tornanti: 72!!!!!
Tempo in movimento: 2h salita, 50 min. Discesa.
Bici: haibike full 2012.
Consumo batteria: 500 watt piu o meno...

Un po di foto....

Appena si esce dal bosco la strada diviene piú sconnessa.....
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La solita frana che tutti gli inverni ricopre la strada, viene poi rimossa in estate.
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Dopo questo tornante il fondo peggiora, grossi sassi in mezzo alla strada (ma va ancora bene!!!!!) le pendenze aumentano....
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La strada peggiora e il tempo pure, comincia a piovere, il dilemma proseguo o torno indietro.....ho il k-way nello zaino ovviamente continuo, se peggiora rinuncio.
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Un passaggio piuttosto stretto!!! la strada peggiora di anno in anno
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Colle chaberton 2674 mt. Gli ultimi tornanti prima del colle sono al limite, le pendenze sono proibitive il fondo é solo sassi e ghiaia, riesco a farla quasi tutta in sella solo due tornanti troppo sconnessi mi obbligano a spingere.
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Versante italiano curve prima del colle (da dove arrivo io)
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Versante lato francese ( claviere/monginevro)
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Mancano pochi tornanti, si pedala su ghiaione.....ma si pedala!!!
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Uno sguardo indietro...
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Uno sguardo in basso....
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Sono in cima, la batteria dello chaberton é a toccata di bici.
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Le otto torri che sorreggevano altrettanti cannoni, la strada per arrivare al forte fu costruita negli anni tra il 1898 e il 1910, fú un impresa titanica per allora, la costruzione del forte un impresa ancora piú grande!!!
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Uno sguardo dentro, il ghiaccio di anno in anno sta riempiendo sempre di piú il forte, anni fa si poteva visitare internamente con la pila, negli ultimi anni é quasi tutto bloccato.
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Un ultima foto alla strada percorsa prima della discesa, il tempo nel frattempo é migliorato ma la temperatura é di 2 gradi.....
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La discesa si riesce a fare tutta in sella, la prima parte é molto tecnica e bisogna fare un po di attenzione ma é divertentissima!!!!!! Che dire da urlo!!!!!

Vista tornanti al km 6-7 per farsi un idea del dislivello, dopo aumenta ancora e non di poco!!! (Foto del 2012)
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Un saluto a tutti!!!