Inizio d'autunno fra Colle di Fuori, Carchitti e altri borghi

Eccomi qui per un nuovo giretto... niente di straordinario, ma è una zona che non avevo ancora documentato se non in modo marginale nei miei precedenti report e che ad occhio e croce dovrebbe essere cara al nostro buon amico Baldiniantonio, motivo per cui inizio in suo onore questo report con una serie di facine sorridenti

Ecco una foto di assaggio degi inizi dell'autunno ai Castelli Romani con la mia fedelissima bipa in primo piano...

La giornata è molto bella e le campagne castellane invitano alla pedalata!


Passo la Roma-Napoli e mi dirigo verso la zona delle Faeta, una zona boschiva ricca di castagni e di faggi (da qui il nome Faeta) percorsa da una strada in costante salita...

Passata la salita inizia un tratto in discesa privo di intersezioni, lascio andare il poderoso impulse1 e forte del suo slancio mi permetto di scattare questa

Le foglie cominciano ad accumularsi a bordo strada... eh, sì, è arrivato l'autunno

Basta deviare di qualche metro dalla strada principale per ritrovarsi in mezzo ad un fitto bosco di castagni

L'Agattu XXL Impulse, pur di nascita cittadina, si trova pienamente a suo agio in questo tipo di ambienti, e viste le sue passate numerose esperienze, non ha più bisogno di dimostrarlo

Eccola...

Il sole di tanto in tanto buca la fitta barriera delle foglie di castagno, fra un mese qui si vedranno solo i rami spogli e le foglie saranno andate ad arricchire ancor più il fertilissimo terreno di queste zone!

Raccolgo qualche castagna da portare alla pargola

Eccomi a Colle di Fuori, piccola ed isolata frazione di Rocca Priora

Da queste strade la prossima settimana passerà la Granfondo Campagnolo di Roma, una delle più importanti manifestazioni ciclistiche della nostra regione

Lungo la strada grupponi di gobbetti si preparano all'evento

Si vedono bici di un certo valore... ci giro intorno ma non riesco a scorgere motore, centralina e batteria, bah, mi chiedo come facciano a muoverle...

Colle di Fuori, così come Carchitti e San Cesareo, ha una storia millenaria come territorio, ma non come centri abitati, infatti fino agli anni 20-30 del '900 qui esistevano unicamente villaggi di capanne abitati dai braccianti dei Monti Prenestini (in particolare di Capranica Prenestina) che qui venivano a lavorare le terre dei latifondi Colonnessi dei Rospigliosi-Pallavicini e di altre blasonate famiglie.

Ecco un paio di istantanee storiche di Colle di fuori...

Il villaggio di capanne

La chiesa

Il passaggio da queste misere condizioni a un villaggio con semplici case in muratura, una scuola ed i più elementari servizi avvenne in modo che merita di essere ricordato...
L'edificio della scuola di Colle di Fuori ha una storia affascinante. Fu una delle prima scuole popolari d'Italia, la prima in muratura dell'Agro Romano.

La Scuola dei Contadini fu fondata nei primi anni del Novecento da Giovanni Cena, un raffinato intellettuale e scrittore di origine contadina. Trasferitosi nel 1904 a Roma, il Cena, assieme ad Angelo Celli, ideatore della 'Società per gli studi contro la malaria'', iniziò a battersi per l'alfabetizzazione dell'Agro Romano e delle paludi pontine, insieme ad un piccolo gruppo di studiosi fra cui Anna Celli, Alessandro Marcucci e Sibilla Aleramo. Cena in particolare si dedicò all’istruzione delle masse povere, inaugurando alcune scuole popolari e arrivando, nel 1910, alla fondazione di settanta scuole per contadini, tra cui, nel 1912, quella di Colle di Fuori, primo edificio scolastico rurale della campagna di Roma. Terminato infatti il periodo delle prime classi, sorte all'interno di vere e proprie capanne, era nata la necessità di realizzare un edificio, progettato da Alessandro Marcucci, che ne diresse i lavori, mentre l’artista Duilio Cambellotti dipinse in seguito sei tavole oggi conservate nel Museo della Didattica della Terza Università di Roma.

Per costruire questa piccola scuola, ogni famiglia del luogo versò 10 lire e aiutò il trasporto dei materiali da costruzione, anche da luoghi distanti e senza strade. Fatta da bianche mura e da un piccolo campanile, è ancora il simbolo di una storia sociale di conquista per le popolazioni di questi luoghi. Conservarne intatta la memoria è un segno di civiltà.

La campana della scuola

La semplice ma dignitosa e gradevole chiesa realizzata per il nuovo villaggio

Il suo interno, altrettanto dignitoso e semplice

Purtroppo i tempi più recenti hanno portato una espansione edilizia spesso incontrollata e di bassa qualità... è così che oggi bisogna andare a tentare di gustare questi piccoli segni di un passato da "poveri ma belli" in mezzo a costruzioni di cui ho difficoltà ad andare orgoglioso

Il viale principale di Colle di Fuori, oggi...

Decorazioni di cancelli nel vicino borgo di Carchitti (notare la targa dietro, "Via dei fori imperiali" )

Raffinatissime soluzioni architettoniche ed abbondanza di simulacri leonini in cemento, sempre in quel di Carchitti... (!)

Il viaggio a pedali prosegue verso San Cesareo, altro borgo con storia similissima a quella appena narrata, in cui è ormai difficile distinguere le costruzioni degli anni 20...
Oggi

Ieri

Oggi

Ieri

Ancora pochi chilometri verso le alture castellane e passando beato fra vigne, uliveti, piantagioni di pesche e kiwi mi rimiro il profilo dell'antico vulcano laziale...

...eccomi quasi arrivato, sono nuovamente a Colonna, giusto in tempo per l'ora di pranzo!

Prolisso come mio solito, saluto e ringrazio chi è riuscito ad arrivare fin qui!

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