Salita a S.Pellegrino (by Paolorighetti)

Un giro straordinario e ben raccontato di Paolorighetti, elettrociclista "sandalato", immortalato qui con la sua bipasoddisfatto per il bel giro appena concluso! Bravo!

Lo scorso anno, dopo aver ben approfondito l’argomento su questo Forum, ho portato la mia vecchia bici da corsa – una quasi trentenne Rauler ancora in buone condizioni – a Cesena da Alcedo Italia. Marco l’ha dotata di un kit strettamente legale composto da motore Bafang posteriore adatto alle salite e doppio attacco per due batterie Panasonic 36 V 11,6 Ah (le monto entrambe solo nei giri più lunghi). Da parte mia ho cambiato:

il manubrio da corsa con altro autocostruito (un manubrio appartenuto ad una bici da donna a cui ho tagliato e risaldato le due estremità per ottenere la piega desiderata)

- i pedali con bloccaggio con due pedali sportivi
- la sella con una più confortevole
- i pneumatici da 23 con due Schwalbe Marathon Plus da 28, al limite massimo della sezione possibile senza interferire col telaio.

Inoltre ho aggiunto cavalletto laterale, portapacchi, borse laterali , sottosella ammortizzato e borsina porta attrezzi sotto sella.
Il risultato è questo:
(versione sport)


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(versione long ride)


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Con una sola batteria montata il peso è risultato essere di Kg 21,05.
Da subito c’è stato un problema: i raggi del cerchio posteriore – un Evolution più stretto e con raggi più sottili rispetto a quelli standard, pensato per le trasformazioni su bici da corsa – si rompevano di continuo. Dopo avermene sostituiti un po’, Marco sarebbe stato disponibile a cambiarmi gratuitamente tutto il kit con uno anteriore, anche se avrei perso del tiro in salita; fortunatamente (abito in montagna) dopo un’attenta verifica delle tolleranze siamo riusciti a farci stare un cerchio standard, e da allora niente più problemi.
Se è consentito desidero ringraziare Marco per la disponibilità, la gentilezza e la correttezza sempre dimostratemi, oltre che per la sua simpatia.
La bici si guida bene anche se il fuoristrada le è precluso… ma prima o poi una bella mountain bike con motore centrale … Da allora ho percorso oltre 3000 Km con massima soddisfazione, anche su salite abbastanza impegnative (ad es. Ligonchio-passo di Pradarena) ma – ecco il motivo di questo intervento – mi mancava una verifica su una salita veramente tosta, visti anche i numerosi interventi su questo specifico argomento volti giustamente ad evidenziare la superiorità in salita dei motori centrali rispetto a quelli al mozzo.
Per cui ieri mattina ho caricato sul furgone la bici con una sola batteria, e sono andato al passo delle Radici.


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Qui sono montato in sella e sono sceso lungo la SP 72 sino a Castiglione di Garfagnana, un paese interamente circondato da mura che è situato a 545 msm e che merita certamente una visita


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Da qui, dopo un altro Km dalla SP 72 si diparte a sx la SP 71 che riporta al passo delle Radici passando per S. Pellegrino in Alpe con un percorso molto più breve ma decisamente più impegnativo: qualche anno fa di qui è passato il Giro d’Italia.


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Avvio l’assistenza, e inizio a pedalare verso S.Pellegrino. Per circa 10 km riesco a salire mantenendo l’assistenza al minimo, come al solito: ma appena superata Chiozza


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la strada inizia ad impennarsi e metto l’assistenza intermedia:


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…e qui convien ch’uom voli!
o, come qualcuno ha più prosaicamente scritto sull’asfalto…


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Mi sa però che le foto non rendano efficacemente l’idea della pendenza. Nell’ultimo km ci ho dovuto mettere un bel po’ del mio per evitare di scendere troppo di velocità e di conseguenza far diminuire il rendimento del motore.
E finalmente ecco S.Pellegrino:


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Anche qui una visita è opportuna, c’è un museo della civiltà contadina, una bella chiesetta che custodisce le spoglie dei SS. Pellegrino e Bianco,e il panorama di quassù ti allarga il cuore.

Dal paese si sale ancora per circa un km (ad occhio e croce siamo ad almeno un centinaio di m di altitudine sopra il passo delle Radici). Da questo punto si diparte una stradina percorribile in MTB che porta verso Sommocolonia e Barga, sempre in Garfagnana: qualche volta la farò, ma con questa bici mi toccherebbe camminare per un bel po’ di km, perché è sterrata…qualcuno la conosce?


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Da qui un altro km di discesa ripida mi riporta al passo delle Radici: ce l’ho fatta, e a questo punto credo che un bel po’ di passi alpini siano alla portata di un motore posteriore, se adeguatamente aiutato.


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Note finali: la velocità in salita è sempre stata compresa fra i 14 e gli 8 km/h, e non sono mai sceso sotto questo limite minimo, a seconda della pendenza e del grado di assistenza che è variato da quello minimo a quello intermedio. Per quanto riguarda l’autonomia residua, questa è un bel punto interrogativo: a bici ferma rimanevano ancora accesi tre led su quattro, ma pedalando con l’assistenza intermedia ne rimaneva acceso uno solo, mentre pedalando con l’assistenza minima ne rimanevano accesi due…in questo modo è problematico programmare i percorsi.

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