Monte Santo del Lussari (Xduro Village by 8grunf)

L' itinerario si svolge partendo qualche Km a monte dell' abitato di Valbruna in Val Saisera a poca distanza da Tarvisio.
Attraversato il Torrente Saisera, giunti al bivio per il Rifugio Pellarini, si sale a sx su bella pista forestale.

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La salita impegna su pendenza notevole e costante per circa 8 Km

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Il silenzio è assoluto, solo il fruscio delle gocce sul sottobosco ed io mi sento veramente bene

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Un fugace sipario sul massiccio dello Jof Fuart

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Finalmente la strada spiana un po' e scorgo il primo obbiettivo


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Ma é lui o non è lui??
Ma certo che è lui...l' XDURO VILLAGE!

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Monte Santo del Lussari, quota 1.790 m raggiungibile in cabinovia,
a piedi, in BMW o in Haibike


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Primo obbiettivo raggiunto, mi dirigo quindi verso le piste da sci che scendono in direzione Tarvisio, scollino e mi rendo conto che la
discesa non sara' proprio banale


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Inizia un tratto caratterizzato da diversi sali e scendi lungo il quale scorgo uno splendido bosco.
Parcheggio il potente mezzo, lo incateno al pino e mi ci immergo..

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Tutte le volte che incontro una amanita muscaria mi incanto, poi
attivo i sensi per cogliere la presenza della specie con cui essa
condivide il suo meraviglioso habitat...


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La discesa rimane impegnativa per la pendenza, il fondo sciolto e la zavorra...non posso permettermi cadute e questo muro lo faccio a piedi.

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Una coltre di nubi basse copre il territorio Austriaco appena oltre
il valico di Coccau

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Sono ormai giunto ai piedi delle piste

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...controllo le condizioni del "secondo obbiettivo" dopo aver affrontato i trampolini del freestyle...

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Il rientro a Valbruna corre veloce sulla ciclabile Alpe Adria, una rinfrescata nel torrente e l' ultimo scatto alle punte degli abeti che solleticano le cime delle Giulie..

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Una cartolina dal Lussari com' era nel 1903 per i Jobikers

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Salita al Summano (di Roger)

ciao a tutti ,questo e' il mio primo report, sono un utente quasi nuovo , son arrivato all'aquisto di una haibike cross dopo aver letto le vostre esperienze . sono soddisfatto per le prestazioni della bipa , in salita il motore tira molto anche con assistenza tour.
Visto che le previsioni meteo davano pioggia per domenica , decido di fare un escursione al summano sabato per testare le potenzialita del bosch nello sterrato. Monto le ruote da 26 tassellate al posto delle 28 da trekking originali e parto da Thiene altitudine 147 mt slm , raggiungo piovene per strade di campagna


il summano si presenta cosi' , qui da noi un antico detto popolare dice : "se el suman ga el capelo o che fa bruto o che fa belo " vedremo se anche oggi indovina. Le strade sono tante per arrivare alla cima , ne scelgo una impegnativa ma fattibile con il mezzo che ho a disposizione.


non so che pendenza abbia questa salita che porta al santuario dell' angelo ma ora capisco perche' mi faceva penare tanto con la muscolare.

la salita e' bella tosta , 1150 metri di dislivello in 9 km penso ci siano punte del 20 % , comunque la hai si esalta , anche se i rapporti con la corona originale da 38 risultano un po lunghi



dove la salita e' piu' ripida hanno cementato.

ecco la mia hai cross trasformata per l'occasione in mtb


qui sono in localita' Barchi


si deve passare di qui e salire



trovo la nebbia , il famoso capelo.


da qui in poi il gioco si fa duro


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non so se voi con le full salite di qua , ma io questo tratto me la faccio a piedi


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arrivo al santuario


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ma la hai non si ferma , vuole andare alla cima .


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ci siamo


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altidudine 1296, eccoci alla croce che da casa vedo picclissima


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la discesa dopo un primo tratto sterrato ma liscio , preferisco farla su stradine asfaltate.


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Anche oggi mi sono divertito , km totali 50 circa ( con le ruote piu piccole l'intuvia non segna giusto ) fatto tutto il percorso in tour , consumato 3 tacche della batteria da 400 wh .
la bici e' molto maneggievole , in alcuni tratti ho patito la mancanza dell' ammortizzatore posteriore e dei rapporti lunghi.
Spero di aver fatto giusto ,sono alle prrime armi .

Il giro dei due laghi, ai Castelli Romani! (by Leonardix)

2013-10-08 092102Certo, il titolo di questa nuova discussione (in origine, su Jobike, era "Che SCOOP, per DIANA!") è un poco altisonante... me ne scuso! (il "per Diana" lo capirete dopo )
Ma, dopo aver visto Iw6cpk in sella ad una haibike ed aver letto dipigi che scrive "La Riese & Mueller (bosch) mi piace decisamente tanto", uno fra i pochi tenutari con Bengi dell'ortodossia panasonica, mi sembrava essere rimasto PilotaDD...
E' per questo che quando l'ho visto salire in sella alla bobrocket, sono rimasto letteralmente stupito!

Ma andiamo per gradi, questa è già la fine del racconto, procederò quindi con un lungo flashback per spiegare in che modo si sia arrivati a questa atipica conclusione per una delle nostre ormai consuete e tranquille scorribande centritaliote del weekend!


Il tutto nasce come risposta positiva all'invito qui su jobike per un raduno a Genzano in occasione della "Settimana europea per la mobilità sostenibile"... ci organizziamo per una variante "alla Pilota/Leonardix" del tour dei due laghi, una classica dei Castelli Romani, appuntamento con Pilota (che la mobilità sostenibile non la predica solamente, ma la pratica anche!) alla stazione FS di Castel Gandolfo alle ore 9,00

Le nostre FS bloccano il treno a Ciampino, si prosegue in pullman e non c'è spazio per la bipa... per fortuna io pratico una mobilità sostenibile più pigra e, muovendomi in auto, vado a riprendere Pilota alla stazione di Ciampino, fra treni bloccati strade rifatte e navigatori non aggiornati, si inizia il giro con circa un'ora di ritardo!

Comunque si parte, e mentre qui sul forum comincio a leggere di felpe, di pile, mantelline e guanti ... in pantaloncini e maglietta del Lidl a maniche corte (io ancora ce l'ho, caro Rotolone!), scatto il primo fotogramma di questo flashback, che è una foto panoramica del Lago di Castel Gandolfo (o Lago Albano) vista dai margini del borgo in cui il Papa ha la sua residenza estiva... (sullo sfondo Monte Cavo, che è la "vetta" più alta dei Castelli, e che prima o poi vi tocca!)



Saltiamo causa impegni familiari un possibile appuntamento per un caffè con l'amico jobiker Lambair (che poco scrive e molto legge e che qui saluto )
Bello il bar, eh?

Pedaliamo per il lungolago, i lavori di messa in sicurezza di un tratto di strada impediscono il periplo del bacino, dicono che saranno conclusi per fine anno, verremo nel 2014 a controllare... nel frattempo notiamo con piacere di non essere i soli, ci molte famiglie in giro a pedali, bene!



Risaliamo il cratere (è un lago vulcanico) percorrendo la ripida salita che ci porterà su Via dei Laghi, da qui si gusta meglio la sponda più selvaggia del lago, alcuni panorami meritano di essere condivisi e fermarsi a metà salita con la scusa della foto non dispiace a me ne a Pilota .



Siamo ormai sul bordo dell'antichissimo cratere, Castel Gandolfo si rispecchia sulle placide acque del lago mentre la barca a trazione elettrica del Parco Regionale porta i primi visitatori della giornata a scoprire i tanti segreti del lago!




La Via dei Laghi nel suo primo tratto percorre il crinale ed offre i punti di osservazione più elevati, da qui oltre al lago si vede Roma sullo sfondo, se fate attenzione si distingue bene S.Pietro...



Come?
Non ci credete?
Ecco la Basilica Vaticana presa col massimo ingrandimento della compattina, scusate l'immagine scadente, ma è una prova "sia pur empirica"!




La via dei Laghi si allontana dal Lago Albano e si dirige verso quello di Nemi, la luce cambia a causa del bosco fitto e di alcune nuvole di passaggio, di passaggio come le molte auto che cominciano ad avvicinarsi ai molti ristoranti della zona ma noi proseguiamo incuranti!


Arriviamo a Nemi, già meta dei miei giretti degli ultimi mesi.
Fa ancora caldo, si sta bene, ma confrontando le immagini mi rendo conto che la luce estiva non c'è più, sigh...




Voglio scattare una foto memorabile, una inquadratura inconsueta ed originale del lago presa dal belvedere di Nemi, avranno pensato tutti la stessa cosa? Eppure mi sembrava una buona idea!



Originale o meno la foto è questa, sotto il lago di Nemi, sull'altro versante del cratere (anche questo è un lago vulcanico) l'abitato di Genzano!



Passiamo l'arco di Palazzo Ruspoli (quello con la torre cilindrica qualche foto sopra) e siamo di fronte al panorama dell'altra metà del lago...



Scenderemo da una bella stradina di campagna in gran parte lastricata a sampietrini, è nuova per entrambi in quanto è stata chiusa per anni a causa di alcune frane e solo recentemente riaperta.


Per chi conosce la zona, questo panorama del lago è sicuramente meno "solito"



Ora l'obiettivo è raggiungere i resti dell'antico Santuario di Diana Nemorense, più volte cercati e mai raggiunti durante i nostri precedenti passaggi in zona, questa deviazione su terreno poco praticabile ci consente di ottenere le giuste informazioni da un contadino del luogo, è quasi fatta!



La strada non è né segnalata né tantomeno agevole, forse proprio per questo è molto bella, la recinzione dell'area archeologica ha una porta aperta ed inizia così la nostra prima esplorazione dei resti di questo importante santuario dedicato alla Dea Diana, questo luogo è stato un luogo di culto fin dall'età del bronzo!
Il tempio era enorme, il muro di terrazzamento con le nicchie demicircolari che vediamo sulla destra, se così si può dire, era solo una piccola parte della recinzione del complesso!




L'area sacra era a sua volta delimitata da un enorme porticato di cui raggiungiamo la piccola parte dei resti già scavata dagli archeologi (il resto giace ancora sotto i nostri piedi!)



Questa foto rende meglio l'idea le dimensioni originali del tutto, immaginate questa foto con la parte mancante delle colonne tutte intonacate di rosso, era facile sentirsi formiche di fronte a tanta grandezza! (a dire il vero riesce facile anche oggi!)



Ma siamo ancora alla recinzione, al centro c'era il tempio vero e proprio! Cosa ne sarà rimasto? Incuriositi proseguiamo la pedalata campagnolo-archeologica e nel mezzo di un oliveto ecco...

L'area sacra, il tempio vero e proprio di questo santuario! La proporzione con le bipe sulla sinistra rende l'idea, ma non lo stupore nel trovarsi davanti a questi resti, ancora in fase di scavo!



Qui Pilota perdonami il "furto" ma per far capire la struttura del santuario la ricostruzione trovata da tua moglie ci vuole proprio, a te ed a lei i diritti!
Pensate che la foto sopra ritrae ciò che resta di quello che nella ricostruzione qui sotto pare solo un tempietto!
Le enormi colonne viste sopra, sono tracciate qui sotto a decine nel portico che circonda il tempio... ed il tutto conteneva anche un teatro, fontane ed altri edifici di servizio i cui resti ancora oggi riposano sotto la terra vulcanica! Doveva essere un bel vedere all'epoca!




Pilota ammira attonito e rapito la pista sterrato/sassosa, la vegetazione ed il lago, tutto "molto pittoresco"!


Tornati su strada scatto una foto al museo delle Navi Romane che sorge sulle sponde del lago, progettato negli anni '30 dall'arch.Morpurgo...
La storia di queste navi/palazzo galleggiante fatte costruire da Caligola sul lago è molto interessante e curiosa, se ne volete leggere qualcosa ecco un link ben fatto con foto e video: http://www.museonaviromane.it/le-navi-di-caligola






Proseguiamo inoltrandoci in una sterrata che dovrebbe correre intorno al lago, da qui Nemi si affaccia al suo balcone naturale...



Che pedalata idilliaca!



Quando Pilota si addentra nel fitto di un misto fra rovi ed ortiche, decido di prendere il comando, da qui in poi solo asfalto!



Saliamo verso Genzano, dove dovrebbe aver sede il "raduno" di mezzi elettrici, 3 dinghi del bikesharing di Albano passate come il futuro della mobilità sostenibile, le nostre due bipe e... la bobrocket di Bobzilla, una "bici elettrica" sui cui ci sono i pedali, ma su cui hanno dimenticato di montare la catena, vabbè, cose che possono capitare...



E così come si è aperto, si richiude questo lungo flashback castellano, con Pilota che, lasciati i megawatt della bobrocket scambia le sue opinioni con Bobzilla (che saluta per interposta persona) tentando di difendere con scarso successo le doti velocistiche del Panasonic 250W in configurazione con pignoni originali!


Ah, dimenticavo... chi sarà l'eroe mascherato con pancetta, maglietta del Lidl e baffi ed occhiali posticci in precario equilibrio sulla Bobrocket?




Un saluto e come sempre grazie a chi è arrivato in fondo a questo ennesimo lungo report racconto documentario!


 Di seguito è riportata una mappa generale dell'escursione ed il profilo altimetrico della stessa.
 
Per scaricare direttamente e gratuitamente il file gpx dell'escursione (utilizzabile sui più comuni apparecchi gps e smartphone dotati di gps) è necessario accedere come utente registrato o registrarsi al sito da qui
(una volta effettuato l'accesso il file gpx sarà disponibile per il download in fondo all'articolo)
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Raduno di ebikers ad Assisi! (by Usignolo)

“Proprio ieri mentre pedalavamo nelle campagne tra Montefalco e Bevagna ci è venuto un pensiero: e se organizzassimo un raduno tutto Umbro per gli amici di Jobike ?”
Cominciava cosi il 21 gennaio questa avventura. Da quel giorno ad ogni uscita in bici tornava fuori quel progetto e ad ogni nuovo percorso nasceva il desiderio di inserirlo nel raduno.

Tanti chilometri percorsi e tante idee nella testa. Incominciammo a scrivere sul forum, a lanciare il sasso con un semplice invito e subito ci accorgemmo che poteva esserci l’interesse da parte di qualche iscritto al forum. Ecco allora il primo messaggio di risposta di Bengi che mi dice “ottima idea” e Leonardix e Windmillking , iw6cp, Alex. Tante risposte che ci incoraggiavano ad andare avanti. Il meteo mi ha angosciato fino all’ultimo, e il giorno precedente scattavo questa foto.


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Poi , poche sere fa ho aperto il garage e mi sembrava di vedere il forziere del tesoro. C’era di tutto,turismo, mountain bike,auto costruite, da uomo, da donna, motori panasonic, bosch, bionx , impulse.Accessori, adattamenti particolari,borse,borsette fanali fanalini, selle di tutti i tipi…sembrava la fiera dell’elettro ciclo.

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Tante bipa tutte insieme non le avevo mai viste, erano arrivati tutti a casa mia, e quel progetto, dopo mesi di lavoro, si era avverato.
L’emozione di un bambino, e la preoccupazione di non riuscire a rendere il soggiorno gradito, mi assalivano. La notte è passata con il pensiero fisso di riuscire a partire in tranquillità, tutti insieme per quel giro che avevo tenuto nascosto così a lungo e che avevo esposto solo poco prima, davanti ad una pizza calda .Nello spiegare il percorso vedevo lo sguardo interessato di tutti, gli occhi attenti per capire cosa li avrebbe aspettati.
Assisi, quella magica cittadina Umbra volta ad oriente,“ Orientis Partibus” ,che vide i natali di Francesco. Fu lui il primo ad accorgersi di quanto era importante rispettare la natura ed amarla, viverla lentamente per prenderne ogni giorno qualche cosa in più senza rovinarla. Il tragitto, studiato e percorso da me e dal Lupo più volte, sfiorava solo in qualche punto il traffico.Era un tuffo nella nostra campagna, un dolce immergersi per arrivare ai piedi della città Santa quasi per caso.
Erano li intorno al tavolo, Giordano 5847 con Franca,
Angy e Laura, Nicot e Ivana, AlexSv e sig.ra, Paolo68 e Michela,
Windmillking. Tutti felici dell’idea e prima di addormentarmi il pensiero delle salite, dei due o tre passaggi vicino al traffico, del transito nelle viuzze di Assisi piene di gente mi impegnavano troppo la testa. Al mattino seguente ecco gli altri, Pilota,Leonardix.Tutti pronti per la partenza, io e il Lupo armati di ricetrasmittenti, uno in testa alla fila e uno in fondo, le nostre mitiche bandierine per aumentare la visibilità montate su tutte le bici. Tutti ai blocchi di partenza incominciano le prime foto.

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Leonardix preventivava come sarebbe andata a finire, è veramente di una simpatia unica e i suoi " doni culinari" sono stati graditi tantissimo,soprattutto quelli allo stato liquido !

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Che meraviglia, una volta partiti quelle strade che sia io che il Lupo conosciamo a memoria, percorse tutti insieme, sembravano differenti. Le risate, i commenti tecnici, l’abbigliamento.
Tutto è stato bello,

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Con la mano alzata l'amico Pilota. E' veramente un grande con la sua guida all'inglese, sempre a sinistra, mi ha fatto stare più volte con il cuore sulle mani.

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anche se il cielo che non prometteva niente di buono

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I chilometri sono trascorsi in allegria, e ci siamo sentiti uniti da mille interessi anche oltre la bipa. Eravamo veramente in tanti,e questa lunga fila di ciclisti, ha catturato l’attenzione di tutti. Ancora incontro persone che mi dicono di avere visto tanti ciclisti con delle bandierine arancioni che transitavano per Assisi.

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I chilometri sono trascorsi in allegria, e ci siamo sentiti uniti da mille interessi anche oltre la bipa. Eravamo veramente in tanti,e questa lunga fila di ciclisti, ha catturato l’attenzione di tutti. Ancora incontro persone che mi dicono di avere visto tanti ciclisti con delle bandierine arancioni che transitavano per Assisi.
Percorrendo la “mattonata” prima

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poi la strada di ingresso ad Assisi, la basilica,

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la piazza del Comune e i vari vicoli, abbiamo preso la strada per il monte Subasio dirigendoci verso quella che i locali chiamano la Rocchicciola.

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Si contrappone alla Rocca Maggiore e da qui si gode di uno dei panorami più belli di Assisi.

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Purtroppo è chiusa al pubblico, ma non a me e grazie all’aiuto di un caro amico siamo entrati e abbiamo scalato la torre sin sulla vetta dove un vento veramente pauroso ci ha annunciava che niente di buono stava per arrivare
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Per arrivare alla Rocchicciola, si transita in un sentiero che porta in una delle più belle off road del Subasio

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Alex scalpitava per fare un poco di sterrato, ( la presenza di bici stradali non ci permetteva di seguirlo in massa) e non ha resistito. In pochi attimi, ha raggiunto i 750 metri di quota, in forte pendenza e tra sassi taglienti, per poi rientrare come un razzo una volta accortosi del tempo che passava inesorabile.

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Gli altri, si avvicinavano già ristorante, dove ci attendevano per il pranzo le nostre accompagnatrici Franca e Lorita. Sotto mia richiesta, il gentile proprietario, ci aveva anche trovato un rimessaggio sicuro per le biciclette ed un luogo per darci una sistemata ( che vuoi sistemare, il ciclista è ciclista e ne va fiero anche del suo abbigliamento)

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Io e il Lupo abbiamo aspettato Alex, ma il cielo si faceva sempre più minaccioso.
Finalmente tutti a tavola per il pranzo il pranzo, stupendo, in allegria tra mille consigli tecnici del saggio ed ultraesperto Windmillking, che è stato tartassato di continuo per tutti i giorni del raduno. In realtà credo che facesse piacere anche a lui, tanto che lo abbiamo proposto come professore, per delle “giornate sulla tecnica per un utilizzo corretto della bipa “.

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Guardando fuori ci accorgiamo che era arrivato il temporale. Il meteo lo annunciava da tempoo.
Il telefono mi squillava insistentemente sul tavolo…era Iw6cpk che nonostante avesse dovuto rinunciare in precedenza per motivi di salute, ci aveva raggiunto e ci aspettava a Perugia. Che grande che è stato, un vero Jobikers di esempio per tutti gli assenti ingiustificati

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Tuoni, lampi, pioggia e vento ma nessuno che accennava preoccupazione. Anzi, finito il pranzo Nicot ha detto “ tanto il tempo non cambia partiamo lo stesso”, e tutti d’accordo ci siamo coperti con l’abbigliamento antipioggia ( almeno chi lo aveva) .


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Rita mostra orgogliosa la nostra semplice invenzione per riparare la testa dalla pioggia.


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Vi dirò che forse è stato il momento che ricorderò per sempre.
Tutta questa colonna sotto un diluvio torrenziale, tutti con il sorriso sulle labbra che continuavamo a parlare, a ridere e a pedalare velocemente per riscaldarci.

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La pioggia era quasi ghiaccio e,

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quando dopo un’oretta siamo entrati nel mio garage, ho guardato gli amici pensando di passare sotto i ferri. Il pavimento era un lago, le bici pulitissime indicavano un passaggio sotto i rulli dell’autolavaggio. Mio Dio ho pensato, questa volta non scappo. Invece con mia sorpresa, tutti contenti a sistemare le bici per correre sotto una doccia calda.
La cena è stata uno spasso, il Lupo ha messo a disposizione la “ Casetta”, il luogo destinato alle feste e alle mangiate.
Nicot e sig.ra hanno aperto le danze con una magnifica bottiglia magnum di prosecco fresco scolata in un attimo.
Purtroppo niente uscita in notturna, la pioggia insistente, non ha permesso di mettere la testa fuori


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Lorita e Rita ci hanno aiutato con la spettacolare “Norcina”

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Lory, la “lupetta” ha preparato le torte della sera. Erano due perché a lei non piacciono i dolci ,e soprattutto non ama cucinare

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La mia bici purtroppo era caduta dal cavalletto a causa di una forte raffica di vento e il forcellino del cambio si era piegato rendendo impossibile l’utilizzo corretto delle marce

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Il mattino seguente un cielo nero minacciava all’orizzonte, e quindi tutti a Perugia con il minimetrò,un giro per la città, tante chiacchiere con Windmillking che ci dividevamo lungo il percorso avvicinandoci un poco per uno, per tartassarlo a dovere.


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Il pranzo è stato uno spettacolo. Giordano al barbecue, gli altri ad affettare gli spettacolari salami che aveva portato Wind…..un momento fantastico conclusosi con la meravigliosa torta che Lory, la moglie del Lupo, ha preparato per l’occasione

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Il pomeriggio faceva un freddo becco. Dopo pranzo molti hanno scelto di ripartire ma al momento di caricare le bici in macchina sono ricominciate le disquisizioni sui modelli, le prestazioni ecc. prova la mia, io provo la tua, senti questo, prova con quella, nessuno partiva e tutti in bici nei piazzali intorno a casa.

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Un omaggio al grande iw6cpk che nonostante i suoi sforzi non è riuscito a partecipare al nostro giro. La sua simpatia però ci ha fatto veramente piacere e speriamo di averlo presto in sella con noi


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Alla fine io, il Lupo e Giordano, per smaltire il pranzo, siamo ripartiti in bici per andare a trovare Nicot e sig.ra al B&B dove alloggiavano. Diciamo che si trova in un posto magnifico ma la salita per raggiungerlo è abbastanza impegnativa… in certi punti è proprio ignorante. Giordano tira che è una bestia e se non fosse per il salto della catena, reggeva alla grande il passo delle nostre Flyer. Che grande che è e per riscendere a valle ci siamo fiondati in una discesa pazzesca a 60 all’ora con un vento invernale.

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Oramai il tramonto si avvicina, rientriamo a casa, cena e saluti anche con qualche lacrimuccia.
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Per tirare due somme, diciamo che a causa del tempo abbiamo potuto realizzare solo una piccola parte di quello che era il nostro progetto. L’esperienza sportiva, turistica, tecnica e soprattutto umana è stata GRANDIOSA e di questo voglio ringraziare calorosament uno ad uno tutti i partecipanti.
Un grazie a Giordano per la sua esperienza e d il suo sorriso, grazie a Nicot perchè il suo umorismo e la sua signorilità sono un mix raro da trovare, grazie ad Alex che dietro al suo modo ombroso di fare racchiude un cuore unico, a Paolo68 la cui gentilezza non si scorda facilmente,a iw6cpk che è stato l'eroe del raduno , a Windmillking che ci ha " gentilmente" fatto capire che non basta solo pedalare e che "le catene non sono mozzarelle che scadono con il tempo ma con i chilometri",a Pilota che ci ha sorriso in continuazione (sempre da sinistra) anche quando ci annunciava con la sua esperienza metereologica che avremmo preso un mare di acqua , a Leonardix con le sue uscite sempre al momento giusto, a Ivana che ci ha dato a tutti una sferzata di energia,ad Angy con la sua simpatica follia e Laura con la sua distinta discrezione e gentilezza,a Franca,Michela e la moglie di Alex ( mi perdonerà se mi è sfuggito il suo nome) che sono state pazientemente in nostra attesa senza mai perdere la pazienza.Inutile dire qualcosa del Lupo,Lory,Rita...lo sanno cosa penso. Forse è andata così perché dobbiamo rivederci per finire il progetto che io e il Lupo abbiamo pensato per tanti mesi e quindi torneremo a pedalare nelle campagne tra Montefalco e Bevagna progettando il prossimo incontro e questa volta vi aspettiamo tutti.

 


Report originale di Usignolo su http://www.jobike.it

licenza creative commons BY NC SA


 

Un paradiso di escursione... dalle Gole del Melfa passando da Purgatorio e Santopadre! (by Leonardix)


I titoli un poco più lunghi, stile Lina Wertmüller, non si possono usare e forse è meglio così, almeno qui sarò costretto alla sintesi... ma potendo il titolo sarebbe stato qualcosa tipo "Un paradiso di escursione... passando da Purgatorio e Santopadre!"

In effetti i nomi della frazione di Purgatorio e del centro abitato di Santopadre, località incontrate lungo il percorso, ci stavano veramente tutti, specialmente in occasione di un'escursione partita dal piazzale antistante il cimitero di Roccasecca (Fr) , non pensate?

Comunque, poche chiacchiere, le farò dopo, questa splendida escursione potrebbe commentarsi unicamente con la foto fatta con l'autoscatto a pochi km dal termine del percorso...

Potrebbe essere un manifesto pubblicitario sul piacere di andare in bipa, o sulla necessità assoluta di iscriversi a
Jobike... quattro bipe, quattro noti jobikers ci cui svelerò dopo le identità...
Le une e gli altri inequivocabilmente molto soddisfatti della giornata trascorsa!
Le une e gli altri per ora ancora celati dallo sfocato applicato a questa foto


Ma veniamo agli antefatti, dopo che con un noto Jobiker campano ce l'eravamo detto per scherzo più volte decidiamo di incontrarci all'esatta metà geografica fra le rispettive contee, due brevi calcoli e la zona è quella fra Cassino e Roccasecca, complice il periodo estivo e la disponibilità di due altri noti jobikers con base nel Lazio, concordiamo il giorno e mi azzardo a programmare una escursione in un territorio per me quasi completamente sconosciuto.

Dopo un caffè al "caffè bella vita" (che è quasi come dire "caffè vita idilliaca") Ci incontriamo con il Jobiker campano e sistemate le nostre elettrocavalcature siamo pronti per la partenza


Ci avviamo verso le "Gole del Melfa" che percorreremo su una bellissima strada chiusa al traffico veicolare detta "il Tracciolino"




Le bipe divorano i primi chilometri e gli occhi si saziano di mille bellezze... l'eremo dello Spirito Santo, sul versante opposto della vallata lo raggiungeremo la prossima primavera, quando quasi certamente torneremo qui con il fiume ricco d'acqua (e magari con mogli e qualche altro jobiker al seguito) per questa volta ci contentiamo di rimirarlo da lontano non potendo troppo allungare nè i tempi nè i km totali dell'escursione!



Da questa immagine si capisce meglio la posizione del'eremo. Letteralmente aggrappato alla montagna e costruito quasi a nascondere gli antichi spazi della vita quotidiana degli eremiti, scavati a mano nella nuda roccia al suo interno!





Il Melfa ha stranamente il tratto finale in secca...


...pur avendo il tratto a monte con una discreta portata per il periodo, probabilmente qualche inghiottitoio o qualche sistema di captazione assorbe l'acqua lungo il suo percorso...




Lungo la nostra strada fonti di freschissima acqua sorgiva




Gruppi di "gobbetti" in fuga... ci chiediamo in fuga da cosa... è tutto così bello qui!




sono belli i fiori, questa è cosa nota...



Ma sono belli anche gli insetti che si poggiano sui fiori, anche quando mi diverto a privarli dei loro colori...




Proseguiamo idilliacamente lungo il "Tracciolino"



Per arrivare infine a Casalvieri, dove terminano le belle Gole del Melfa (...e non fate battute sulla differenza di altezza fra me e il noto Jobiker campano, che è una battuta troppo facile... il mondo è bello perchè è vario! e poi lui sembra più alto perchè ha il casco in testa!)




Passiamo Casalvieri attraversando la frazione di "Purgatorio"






Lungo la strada si alternano il bosco ed i campi lavorati di terra rossa



Il percorso continua in costante salita, con qualche strappo ogni tanto... è quasi l'ora di pranzo e da lontano si sente qualche tuono, dobbiamo sbrigarci, la strada è ancora lunga!



Il noto jobiker campano scarica sui pedali della Raleigh un abbondante quintale di simpatia e sale ogni rilievo in scioltezza nonostante i soli tre rapporti del suo cambio... le nuvole si fanno più cupe.


Mentre percorriamo una strada di campagna che passa sul crinale delle alture fra Casalvieri ed Arpino, di tanto in tanto si scorge sulla destra questo splendido panorama, in fondo alla valle il Lago di Posta Fibreno, a chiusura i monti che danno verso il Parco Nazionale d'Abruzzo



D'un tratto ecco davanti a noi un miraggio, uno slargo, poche case, una splendida terrazza sulla vallata ed atmosfera genuina ...più desiderato di una malga pedalopianesca, abbiamo scovato un bel ristorante tipico in mezzo al nulla! Parcheggiamo immediatamente le bipe sotto un cielo molto minaccioso


La mole dell'oste è garanzia di qualità e quantità, caratteristiche tipiche della cucina ciociara



Alcuni assaggini per immagini del nostro "frugale" pasto











Nei piatti non abbiamo lasciato proprio nulla... gira voce che da queste parti se non fai così si offende il cuoco!




A questo punto il cielo cupo, qualche goccia che inizia a scendere e la piacevole sensazione di stordimento postprandiale ci costringono a rimanere un poco più del previsto seduti a tavola, impegnati a commentare quanto visto e ad immaginare quanto ancora ci aspetta....



Approfittando della "pausa pranzo", interrompo qui la prima parte del racconto, nel prossimo tratto tornerà il sole sul Ristorante di Colle lo Zoppo e vi accompagnerò con qualche altra foto nel secondo tratto dell'anello che abbiamo precorso fino ad Arpino, Santopadre e poi nuovamente fin giù nelle gole del Melfa...

Ciao a tutti, anche a nome degli altri noti jobikers (li avete già riconosciuti, vero?)... appena posso la seconda parte.

L.


IL TRACCIATO COMPLETO DELL'ESCURSIONE
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